domenica 6 dicembre 2015

Vivaldi e la materia dei sogni


Vivaldi non ha scritto 400 concerti, ha scritto lo stesso concerto 400 volte
Igor Stravinsky

Antonio Vivaldi
Il secondo movimento del concerto op. 8 n. 3 RV 293 l'Autunno di Vivaldi è un brano veramente stranissimo per lo stile del suo autore, una composizione breve costituita di note lunghissime che può quasi passare inosservata e annoiare all'interno delle celebri Quattro Stagioni, concerti fatti prevalentemente per far emergere il violino solista, pieni di melodie e virtuosismi brillanti, con richiami didascalici ai sonetti che teoricamente li ispirano.

Ma in questo adagio, a differenza che altrove nel ciclo, il solista si aggrega ai violini primi, senza emergere, si suona tutti in sordina e non si fanno riferimenti ad animali o eventi atmosferici, bensì a qualcosa di più impalpabile e astratto: il sonno.

mercoledì 4 novembre 2015

La sesta minore di Mouchette

--Espérez!--Plus d’espérance!
--Trois jours, leur dit Colomb,
En montrant le ciel immense,
Le fond de l’horizon.
Trois jours et je vous donne un monde
Vous qui n’avez plus d’espoir,
Sur l’immensité profonde
Ses yeux s’ouvraient pour le voir.

Imparare ad intonare correttamente tutti gli intervalli musicali è un'operazione che diventa via via più complessa man mano che l'intervallo diventa sempre più ampio.
Ossia: è più facile per chiunque intonare consapevolmente un intervallo di seconda maggiore (Do-Re) piuttosto che una sesta minore Do-La bemolle.

Così nel film Mouchette di Robert Bresson, la protagonista, che vive in un tale degrado da avere ben altro a cui pensare che la musica, viene pesantemente rimproverata dalla sua insegnante poiché, entrata in aula facendo un pesante rumore di zoccoli involontariamente, non riesce poi a cantare, anche perché il canto prevede una sesta minore, un intervallo "difficile".

giovedì 27 agosto 2015

Sopratitoli, display... poi arriva Lyri


Questa estate sono andato ad ascoltare le opere in programma al Festival Pucciniano di Torre del Lago.
Prima di partire, verso metà luglio, ricevo un'email dall'ufficio del festival che mi informa che:

...da quest'anno il Festival Pucciniano utilizzerà la nuovissima applicazione Lyri - www.lyri.it - che permette di visualizzare i testi e la trama del libretto sincronizzati con l'opera direttamente su smartphone e tablet in 5 diverse lingue: italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo.

Corro a scaricarla sia su Ipad che su cellulare android per vedere di che si tratta.

lunedì 24 agosto 2015

La buona musica non serve la mafia


All art is quite useless.
(Oscar Wilde, "The picture of Dorian Gray")

Oscar Wilde scriveva che "tutta l'arte è completamente inutile", intendendo anche forse che questa "inutilità" era parte sostanziale della perfezione di molti capolavori dell'arte.

E tra le arti la musica è considerata la più perfetta, perchè sempre la più astratta, sempre priva di contenuti concreti in sè, indipendentemente dal contenuto dei testi eventuali di volta in volta musicati.
("Chi potrebbe confutare un suono?" scriveva Nietzsche che ritroveremo dopo...)

Purtroppo però le arti e la musica sono in mano agli uomini, ed essi, proprio perchè imperfetti, la usano, le associano contenuti, le impongono messaggi.

domenica 5 luglio 2015

Diabolus in Scarpia



"Muori dannato! Muori, Muori!
...E avanti a lui tremava tutta Roma..."
(Da Tosca di G. Puccini, su libretto di L. Illica e G. Giacosa)


Quello nell'immagine è il "mini-preludio" dell'opera Tosca di Giacomo Puccini. Sole tre battute, isolate dalla musica che viene subito dopo.

lunedì 29 giugno 2015

Forma-sonata for dummies

Tutte le sinfonie d'opera di Gioacchino Rossini (tranne l'ultima, Guillame Tell) sono costruite seguendo uno schema chiarissimo di forma-sonata e il loro ascolto consapevole aiuta tantissimo a prendere dimestichezza con questa forma, che si ritrova spesso in modo più complesso in genere nei primi tempi di sinfonie, sonate, quartetti, ecc. di tantissimi altri compositori...

- Introduzione  (teatrale, forti improvvisi e cantabile di strumento a fiato)

- Primo tema (archi insieme)
- Secondo tema (fiati alternati)
- Codette (crescendo rossiniano)

- (Micro) sviluppo

- Primo tema (archi insieme, più corto)
- Secondo tema (fiati alternati)
- Codette (crescendo rossiniano)
- Coda Finale

Ne ho scelte alcune tra le mie preferite.

domenica 28 giugno 2015

Il CREDITO greco

Per comprendere appieno la dimensione dello spaventoso debito greco occorre analizzare attentamente il seguente "grafico" di un famoso economista rinascimentale...

sabato 2 maggio 2015

Rottamando pure la morte


Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.  
(Dall'inno d'Italia di G. Mameli)

Le parole sono importanti.
(Nanni Moretti, "Palombella rossa")

In bocca ai bambini la parola "morte" suonava stonata. Per questo nell'inno di Mameli-Novaro durante l'inaugurazione di Expo 2015 a Milano hanno pensato bene di sostituirla con la parola "vita". Con tanto di avallo del Presidente del Consiglio che ha iniziato il suo discorso citando proprio la loro modifica non autorizzata da nessuno dei Fratelli d'Italia del testo.
Era facile, per fortuna anche "vita" è di due sillabe.

lunedì 6 aprile 2015

Ferraglia e nitriti

Robert Bresson sosteneva che il cinema sonoro in realtà avesse inventato il silenzio. Questo ci dice tantissimo del suo cinema, che quindi va "guardato" (anche) con le orecchie.

Non fa eccezione Lancillotto e Ginevra che proprio attraverso i suoni riesce a contraddire i dialoghi dei personaggi più di quanto non facciano da sole le immagini.

sabato 4 aprile 2015

Schubert dalla parte dell'asino

La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
Gandhi

Nei film di Bresson in generale si sentono pochissimi dialoghi. Anche (e forse soprattutto) questo accade in Au hasard Balthazar, in cui il protagonista, Balthazar, è un asino.

Ma anche qui, come in tutti i suoi film, fondamentali diventano i suoni e la musica.

domenica 29 marzo 2015

Je suis Antoine Doinel

Tutti i grandi sono stati bambini una volta 
(ma pochi di essi se ne ricordano).

(Da Il piccolo principe 
di Antoine de Saint-Exupéry)

(Voglio dedicare questo post a tutti gli insegnanti che come me hanno in classe problemi di gestione della disciplina e davanti ai quali a volte pensano che i ragazzi nel tempo diventano sempre peggiori.)

Devo aver visto per la prima volta I 400 colpi di Truffaut dopo i vent'anni, ho visto "da grande" insomma un film che riguardava un adolescente, e ho un ricordo vago di quella visione, ma fondamentalmente mi annoiai. Ero già troppo grande o troppo lontano con la memoria dalla scuola dell'obbligo per capirlo, e certamente avevo avuto un'adolescenza meno difficile di quella raccontata nel film.

domenica 15 febbraio 2015

Le ultime note di Mozart

Lacrimosa dies illa,
Qua resurget ex favilla,
Judicandus homo reus.

(Dal testo del Lacrimosa 
del Requiem di Mozart)


Eccole. Le ultime note di Mozart sul manoscritto del Requiem K. 626, un titolo (Requiem, come riposo eterno) perfetto per un'ultima opera di un compositore prolifico e geniale come Mozart, da cui avremmo voluto un numero infinito di capolavori, ancora più drammatica poiché incompiuta, interrotta proprio dall'ineluttabile riposo della morte, e un numero (626) che non appare freddo come quello di un catalogo qualsiasi, sappiamo infatti quanti capolavori scritti da quell'uomo straordinario abbiamo ascoltato prima di arrivare a questo.

sabato 14 febbraio 2015

Il primo discorso del muto

Quando i nazisti presero i comunisti,
io non dissi nulla
perché non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici
io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico.
Quando presero i sindacalisti,
io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.
Poi presero gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.

Martin Niemöller


- Ora devi parlare.
- Non posso.
- Devi. E' la nostra sola speranza
- Speranza...
(Da Il grande dittatore di Charlie Chaplin)


Il finale del grande dittatore di Chaplin è in primo luogo un esempio storico potentissimo di coscienza civile e partecipazione politica. Poi è anche un pezzo di storia del cinema nello specifico, magari anche di storia dell'arte o della letteratura, ma in primo luogo un esempio per tutti.