Presso l'indirizzo Lungo Dora Savona 30 di Torino si può ammirare un sinistro murales dell'artista belga Roa raffigurante un enorme ratto che regge in mano per la coda un altro ratto più piccolo morto, stando in piedi come un suricate su un ammasso di ossa e teschi.
Non si capisce se stia per mangiare il piccolo topo o se lo stia offrendo o vendendo (per ottenere cosa?…).
Certo è un'immagine poeticamente inquietante, potente rappresentazione simbolica di crisi economica, che fa venire in mente la frase di Zbignew Herbert ripresa in "Cosmopolis" di Don Delillo (poi film di Cronenberg):
"Il topo diventò l'unità monetaria"
L'edificio è sede dei servizi sociali territoriali e anche per questo il murales sembra un memento ulteriormente angoscioso: se falliscono loro...
Da "Cosmopolis" di David Cronemberg
Foto da Picturin Festival
ERRATA CORRIGE: mi hanno riferito che il murales rappresenta non un ratto, bensì una donnola che proprio di topi si nutre; per cui l'interpretazione del murales sarebbe quella dell'opportunità di cercare un rimedio naturale (predatore) e non chimico (veleni) per affrontare il problema dei topi.
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