Ho cercato di rispettarne l'endecasillabo e lo schema delle rime, i riferimenti alla natura nella prima strofa e i riferimenti ai poteri sacro e temporale nella seconda; nella terza ho mantenuto Morte e Vita, mentre nell'ultima ho usato il cosiddetto senhal, due parole che nascondono il mio nome, ma non ho resistito a virare più verso una sfera morale invece di seguire uno spirito comico e dissacrante più tipico di Cecco. (Forse mi hanno influenzato i tempi che corrono...)
Ecco il risultato.
S'i'fosse Cielo...
S'i'fosse Cielo abbraccerei'l Pianeta;
s'i'fosse Sole in giro'l prenderei;
s'i'fosse Luna un po' l'illuderei;
s'i'fosse Dio però ne avrei pïeta.
S'i'fosse prete non terrei moneta,
ché il misero con essa susterrei;
s'i'fosse deputato arrossirei,
ch'i'possa volar via su una cometa!
S'i'fosse Morte cercherei la morte;
s'i'fosse Vita infinita sarei
e avrei per sempre aperte mille porte.
S'i'fosse re nato, com'i'parrei,
farei che'l ricco non sia'l più forte,
che sia più degno l'Esser, non l' "Avrei..."
Grazie mi sei stato molto di aiuto comunque bellissima!!
RispondiElimina