Nel più famoso ritratto di Johann Sebastian Bach, quello di Haussmann, il musicista regge nella mano destra un foglio di carta con delle note manoscritte, evidentemente di sua composizione. Cos'è?
Altri compositori sono stati ritratti con le loro opere in mano, ma in genere se ne vedeva solo il titolo, non le note, oppure le note difficilmente sono state dipinte così chiaramente, o così chiaramente al fine di essere proprio "esibite".
Vengono in mente Beethoven con la sua Missa Solemnis, o Palestrina con la sua Missa Papae Marcelli.
Bach invece si fa fare un ritratto in cui esibisce proprio quelle note che, dimostrando la sua abilità di compositore, lo faranno entrare nella Correspondierende Societät der musicalischen Wissenschaften (Società per corrispondenza di scienze musicali), una specie di setta per musicisti-scienziati-filosofi, di cui fecero parte anche Telemann e Haendel, e a cui ogni membro doveva appunto donare un proprio ritratto.
Quello che Bach ha in mano è il Canone triplex a 6 voci, come si intravede leggendo la parte alta del foglio, catalogato BWV 1076, girato nel nostro verso, proprio perché noi lo possiamo leggere bene.
Occhio ai numeri: sono in tutto 30 note distribuite su 3 righe in 3 battute. Bach era un uomo religioso e conosceva la numerologia. Il 3 significa: Trinità, Dio, perfezione.
Inoltre il canone è infinito, poiché una volta che tutte le voci sono entrate, ognuna può continuare a ripetere la sua parte infinite volte insieme alle altre voci.
Riporto una trascrizione a stampa con alcuni commenti.
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