domenica 29 marzo 2015

Je suis Antoine Doinel

Tutti i grandi sono stati bambini una volta 
(ma pochi di essi se ne ricordano).

(Da Il piccolo principe 
di Antoine de Saint-Exupéry)

(Voglio dedicare questo post a tutti gli insegnanti che come me hanno in classe problemi di gestione della disciplina e davanti ai quali a volte pensano che i ragazzi nel tempo diventano sempre peggiori.)

Devo aver visto per la prima volta I 400 colpi di Truffaut dopo i vent'anni, ho visto "da grande" insomma un film che riguardava un adolescente, e ho un ricordo vago di quella visione, ma fondamentalmente mi annoiai. Ero già troppo grande o troppo lontano con la memoria dalla scuola dell'obbligo per capirlo, e certamente avevo avuto un'adolescenza meno difficile di quella raccontata nel film.
Sempre consapevole che esso fosse uno dei massimi capolavori del cinema, l'ho rivisto di recente, poiché mi riproponevo di proiettarlo in un piccolo cineforum organizzato a scuola, più pensando alla grandezza del regista che non alla tematica riguardante i giovani e la scuola.

Bene, rivedendolo con l'occhio dell'insegnante, vi ho trovato un interesse e una poesia nuovi, poiché mi ha aperto ulteriormente gli occhi sulle responsabilità delle scelte, dei metodi, dei comportamenti individuali degli insegnanti, nonché dell'intero sistema scolastico di uno Stato verso la vita e il futuro dei ragazzi che si hanno in classe.

Ma ero ancora scettico sul proporre o meno un film così "antico" a ragazzi di seconda media, che magari nutrivano anche qualche facile pregiudizio verso un film in bianco e nero.
Ma mi sono fatto coraggio e in un'ora di supplenza abbiamo iniziato a vederlo.

L'hanno divorato in un silenzio non assoluto, ma che comunque mi ha sorpreso.

Quanto fa l'identificazione.
Molti di loro erano già in grado evidentemente di guardare un film, anche "vecchiotto", attentamente e in silenzio, ma anche i ragazzi più indisciplinati l'hanno visto con piacere, ritrovandovi tante loro difficoltà, tanti loro problemi familiari e scolastici, tanti comportamenti che assumono in classe i compagni o loro stessi (e gli insegnanti, ancora oggi!), e soprattutto una voglia di diventare grandi che è identica alla loro, che non è invecchiata per niente nella narrazione del film, e alla fine proprio uno dei ragazzi più problematici e disattenti a lezione ha insistito tanto per vederlo tutto.

Spero di avergli regalato un pezzettino di quel mare (...libertà? ...bellezza?) che non aveva mai visto.
(E non solo a lui.)


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