giovedì 6 marzo 2014

Invenzione n.1 di Bach: una porta della polifonia

Le 15 Invenzioni a due voci (BWV 772-786, 1720-23) di J. S. Bach sono il primo ingresso ufficiale nel mondo della musica, forse non solo quella polifonica, per qualunque pianista.

Esse costituiscono un'illuminazione sulle potenzialità dello strumento e dello strumentista, una rivoluzione copernicana.

Difficilmente un allievo riesce ad immaginare, prima di affrontare quelle composizioni, che la mano sinistra sia capace di dare alla musica un contributo di tale importanza, addirittura pareggiando la destra: quella mano sinistra che fino a quel momento se n'era stata comoda ad accompagnare in modo passivo, facendo solo bassi, al massimo raddoppiati, accordi, bassi albertini o arpeggi vari, e che per larga parte del repertorio continuerà a non fare altro, da qui diventa una cosa magicamente viva, una nuova voce a cui si deve dare il giusto spazio, poiché è capace di rispondere perfettamente "a tono" alla sua collega.

Esaminiamo la porta d'ingresso a questo nuovo mondo, l'Invenzione n.1, dal punto di vista dello strumentista.

Il tema ricorda lontanamente il soggetto della prima Fuga del Clavicembalo Ben Temperato vol. I (1722): una piccola scaletta ascendente e intervalli in progressione discendente lì quarte, qui terze.
La struttura del tema sembra essere costruita in modo tale da dirci fin dall'inizio: salirò in modo rigoroso (scaletta -> battute 1-2), scenderò giocando (terze -> battute 3-4) e arriverò a Sol (nota Sol -> tonalità Sol).

Battuta 1: la mano destra espone il tema dell'invenzione e la sinistra risponde ripetendolo all'ottava più bassa.
B2: lo stesso tema una quinta sopra affidato alla destra a cui la sinistra ancora risponde fedelmente

B3-4: la destra propone il tema per moto contrario per quattro volte in progressione discendente, mentre la sinistra accompagna con un disegno che pare una dilatazione della prima parte del tema, ripetuto quattro volte anch'esso: si modula in Sol maggiore.

B5-6: la sinistra propone il tema, poi la destra le risponde ancora per moto contrario ma si fissa parossisticamente sul disegno di terze ascendenti.

B7-8: inizia una seconda sezione che riprende l'inizio del brano (B1-2), ma sulla tonalità della dominante Sol maggiore e con le mani invertite nei loro compiti: la sinistra espone e la destra risponde.


B9-10: si propone il tema per moto contrario, ma non solo alla destra come alle battute 3-4, bensì con l'imitazione tra le due mani in una progressione stavolta ascendente; la sinistra sembra riprendere le note 3-4-5 del tema per aumentazione.

B11-12: come nelle battute 3-4, ma stavolta alla sinistra e nella tonalità di Re minore,  il tema, ripetuto quattro volte per moto contrario, è portato dalla sinistra verso il grave, mentre la destra propone la prima parte di esso per aumentazione; si arriva alla tonalità della relativa minore: La minore.

B13-14: anche qui a mani invertite la costruzione richiama le battute 5-6, con la destra che fa il tema, al sinistra che le risponde e ripete fino alla cadenza il disegno ascendente di terze; ora però alla melodia finale della destra accade qualcosa di interessante e nuovo: inizialmente (da metà battuta 13) si riprende la successione delle note 2-3-4-5 del tema in due quartine, poi (B14) si segue il disegno ascendente di terze alla sinistra, poi ancora segue quel disegno ma per moto contrario (discendente), infine si riprende la parte iniziale del tema per moto contrario.

B15-18: praticamente inizia una terza sezione che parte in La minore. Le voci riprendono il tema alternando il moto contrario al moto retto e rispondendosi a vicenda in una progressione discendente, ma stavolta mentre una espone il tema, l'altra mantiene una nota lunga, che conferisce un carattere più meditativo al loro dialogo. Si chiude in Fa maggiore.

B19-20: il tema alla destra è ripetuto tre volte in progressione ascendente mentre la sinistra riprende la prima parte di esso per moto contrario e per aumentazione; nell'ultima parte della battuta 20 il tema proposto alla sinistra.

B21-22: il tema è esposto per moto contrario alla destra, poi la terza quartina, come nella battuta 13, è costruita sulla parte centrale del tema, mentre l'ultima quartina dilata le terze fino ad una settima minore e una quarta eccedente; alla sinistra il disegno iniziale del tema viene prima aumentato e poi riproposto fedelmente.

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