lunedì 12 maggio 2014

Le montagne, i ruderi e l'infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
(L'infinito, G. Leopardi)

Aosta è una città romantica. E' romantica proprio nel senso estetico-filosofico del termine.

Essa ha sia tutt'intorno le montagne e una natura pressoché incontaminata visibile anche dal centro della città, sia una quantità di ruderi, prevalentemente dell'antica Roma, di grandissima suggestione.

martedì 6 maggio 2014

La lavagna e il gesso

Una poesia-parodia che mi è stata ispirata da La bicicletta di Roberto Piumini, studiata dai miei allievi durante una loro lezione di italiano.

La lavagna e il gesso

sabato 3 maggio 2014

Il pianto trattenuto di un uomo

Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!".
E da quel momento il discepolo l'accolse in casa sua.
(GV, 19, 27)

Davanti al Compianto sul Cristo morto (1463-1490) di Niccolò dell'Arca, nella Chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna, si può avere come la sensazione di precipitare.