giovedì 24 aprile 2014

L'Albero della Vita e le Barricate Misteriose


Pochi registi riescono con i loro film a dare ad un brano musicale "classico" un significato più intenso se non addirittura nuovo. Uno di questi è Terrence Malick.

Nel suo film The Tree of Life egli usa una colonna sonora studiatissima e tra i brani che sceglie ce n'è uno che ascoltiamo due volte in due dei momenti più intensi del film: Les Barricades Mystérieuses di Francois Couperin.

Il brano, composto nel 1717, all'ascolto iniziale può sembrare una composizione minimalista del Novecento, ma poi l'ascolto completo e l'osservazione della scrittura sullo spartito ci costringe a riflettere sulla sua complessità, sull'enigmaticità del suo titolo e sul tipo di significato che Malick vuole dargli nella sua opera.

Esso è un rondò, ossia un brano che ha una specie di ritornello, una sezione che si ripete, inframmezzata da altre sezioni.

(Propongo da Youtube l'esecuzione di Cziffra al pianoforte, poiché anche nel film la si esegue su pianoforte e chitarra, piuttosto che su clavicembalo)


Sezioni:
0:00 - A (ritornello) (8 battute)
0:13 - A
0:27 - B (12 battute)
0:49 - A
1:03 - C (6 battute)
1:15 - A
1:28 - D (22 battute)
2:06 - A

Il basso del ritornello (A) è piuttosto comune (una romanesca), mentre nelle sezioni B-C-D esso si fa più vario per esempio con diverse progressioni ascendenti, discendenti, ecc…

Ma è la scrittura musicale, con il suo disegno ritmico costante dall'inizio alla fine, che lo fa diventare un caleidoscopio sonoro. Sembra una scrittura a due voci, ma in realtà sulla carta è a quattro voci, sembra una scrittura pedalizzata, ma il clavicembalo non aveva il pedale di riverbero che avrebbe poi avuto il pianoforte.

E poi c'è quel titolo che fa riferimento ad un mistero, ma che è poi un mistero anch'esso.

Cosa sono queste "barricate"? Non c'è un carattere di "guerra" nella musica… Sono barricate reali, che fanno riferimento a qualcosa di concreto magari della biografia dell'autore, o sono barricate metaforiche, o ancora fanno riferimento a qualcosa di insito nella scrittura musicale stessa?
Diverse speculazioni si sono fatte per tentare di dare una spiegazione, ma nessuna ha infine raggiunto conclusioni davvero convincenti come per i titoli di tante altre composizioni di Couperin.

L'elemento estetico che caratterizza il brano sono i ritardi delle 3 voci superiori rispetto all'armonia della linea del basso che segue il ritmo della battuta, ritardi evidenziati dalle numerose legature di valore. Ciò crea inevitabilmente delle dissonanze che vengono risolte, ma per pochissimo tempo ogni volta.
(In ogni battuta tutte le voci sono consonanti solo sulla quarta e sull'ottava croma, ossia sui tempi più deboli della battuta.)


Forse le barricate sono una metafora del ritmo contro il quale si oppongono tutti questi ritardi. Forse sono misteriose perché pur eludendo il ritmo inteso come schema imposto, come ostacolo da rispettare, il brano, pieno di dissonanze risolte sempre all'ultimo, è di ascolto gradevolissimo per tutta la sua durata, nonostante lo schema applicato sia sempre uguale a se stesso. Forse la guerra è tra dissonanza e consonanza, forse è misteriosa perché essa è infine "bella", e le barricate misteriose sono paradossali come una "bella guerra".

Nel film ci sono barricate evidenti di una guerra più o meno silenziosa, più o meno violenta, tra la Vita e la Morte, tra l'idea di Natura e quella di Grazia, nei rapporti tra i personaggi (padre-madre, padre-figli), nei rapporti tra gli esseri viventi in generale (penso al dinosauro con la zampa sulla testa dell'altro dinosauro…), e il brano risuona proprio in un momento in cui invece queste contrapposizioni sembrano conciliarsi per pochi secondi in nome della bellezza musicale o forse di una bellezza metafisica.


Quando il padre attacca il brano al pianoforte e si interrompe, il figlio che tanto spesso egli aveva rimproverato poiché troppo debole di fronte alla vita e alle sopraffazioni, inizia a suonarlo alla chitarra, e lo fa in un'altra tonalità, Re maggiore (Si bemolle maggiore sarebbe troppo difficile per la chitarra...), a quel punto, come i due temi in una ripresa di forma-sonata, il padre inizia a suonare con lui, ma adattandosi alla nuova tonalità.

In quel momento le parole che i personaggi si sono detti, il loro rapporto, il passato non contano più, conta solo la musica, oppure il loro rapporto vero è proprio quello che la musica esprime.

E in quella scena l'enigma di Couperin sembra un po' risolversi.



Nessun commento:

Posta un commento